
Galileo Galilei, scienziato e filosofo, è sicuramente un uomo che ha avuto il coraggio di rischiare, di azzardare ipotesi andando contro quella che era la solida corrente di pensiero aristotelica, ancora diffusa a cavallo del '500-'600. Ha voluto aprire gli orizzonti e sfruttare gli strumenti di cui disponeva per cercare di superare i limiti imposti dai sensi umani. Infatti, fu il primo a puntare al cielo il cannocchiale, con l'obiettivo di avere una verifica effettiva delle teorie copernicane, delle quali era un convinto sostenitore.
Ma ecco che ora, dopo averci trasmesso i principi fisici che sono oggi alla base della fisica, è l'uomo moderno a voler far luce su un mistero che riguarda lo scienziato. Sarà il test del DNA a svelarci se egli era, effettivamente, soggetto a difetti visivi. Se così fosse, gli scienziati si chiedono come abbia potuto verificare chiaramente la teoria copernicana. Prova di questa sua mancanza potrebbero essere gli errori dovuti a seguito di alcune osservazioni; infatti, Galilei aveva notato dei rigonfiamenti laterali a Saturno, al posto degli anelli. Sta di fatto che sono da considerarsi errori leciti, poichè a quel tempo non si disponeva della sofisticata strumentazione di cui l'uomo di oggi può usufruire. E, comunque, visto il grande contributo dato alla scienza, sarebbero sicuramente perdonabili.