giovedì 22 gennaio 2009

"Un difetto alla vista influenzò le scoperte di Galilei"


MILANO - Quando Galileo Galilei muore nel 1642 a Firenze nella condizione di «condannato dalla Chiesa» porta con sé nella tomba un mistero che ora astronomi, genetisti e oftalmologi cercano di sciogliere con l'esame del Dna dei suoi resti. Il genio che aveva posto i fondamenti della scienza moderna e aveva rivoluzionato l'astronomia grazie alle prime osservazioni con il cannocchiale soffriva di un grave difetto alla vista. [...] Ma — si sono sempre chiesti gli scienziati — come è riuscito a vedere quelle macchie solari, i mari lunari o i satelliti gioviani che davano ragione a Copernico diventando poi materia d'accusa per il Sant'Uffizio? E i suoi problemi spiegano anche alcuni «errori» delle rilevazioni? «La risposta arriverà dall'analisi del Dna che affronteremo su alcuni campioni prelevati dalla tomba». [...]

Galileo Galilei, scienziato e filosofo, è sicuramente un uomo che ha avuto il coraggio di rischiare, di azzardare ipotesi andando contro quella che era la solida corrente di pensiero aristotelica, ancora diffusa a cavallo del '500-'600. Ha voluto aprire gli orizzonti e sfruttare gli strumenti di cui disponeva per cercare di superare i limiti imposti dai sensi umani. Infatti, fu il primo a puntare al cielo il cannocchiale, con l'obiettivo di avere una verifica effettiva delle teorie copernicane, delle quali era un convinto sostenitore.

Ma ecco che ora, dopo averci trasmesso i principi fisici che sono oggi alla base della fisica, è l'uomo moderno a voler far luce su un mistero che riguarda lo scienziato. Sarà il test del DNA a svelarci se egli era, effettivamente, soggetto a difetti visivi. Se così fosse, gli scienziati si chiedono come abbia potuto verificare chiaramente la teoria copernicana. Prova di questa sua mancanza potrebbero essere gli errori dovuti a seguito di alcune osservazioni; infatti, Galilei aveva notato dei rigonfiamenti laterali a Saturno, al posto degli anelli. Sta di fatto che sono da considerarsi errori leciti, poichè a quel tempo non si disponeva della sofisticata strumentazione di cui l'uomo di oggi può usufruire. E, comunque, visto il grande contributo dato alla scienza, sarebbero sicuramente perdonabili.

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