Alla guida dell'auto un nomade in stato di ebbrezza
ROMA Un ragazzo di 26 anni, Bruno Raposavjevic, nato a Torino ma residente nel campo nomadi di Dragona (Roma) ha investito con la sua auto, una Bmw, 13 persone che si trovavano alla fermata del Bus in via dei Romagnoli. Il pirata che procedeva in direzione di Ostia Antica, ha probabilmente perso il controllo del mezzo ed ha impegnato la carreggiata opposta piombando sui pedoni. Tre dei 13 feriti, fra i quali un ragazzo di 14 anni, sono in gravi condizioni e sono stati trasportati in diversi ospedali romani. Il conducente dell’auto è stato sottoposto ai test dell’etilometro e altri esami per verificare se al momento dell’incidente fosse in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Non si conoscono ancora i risultati delle analisi. L’investitore, rimasto leggermente ferito e sottoposto ad un primo interrogatorio, non ha fornito spiegazioni sull’accaduto, ed è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli. La gente che ha assistito all’incidente voleva linciare il pirata che è stato praticamente sottratto alla folla dalla polizia municipale. Nove mesi fa, a Fiumicino, cinque persone sono rimaste uccise in una carambola di auto che ha investito un gruppo di pedoni in attesa del bus: morirono tre ragazzine e due donne. Secondo l’Asaps sono 245 gli episodi che hanno coinvolto i pirati della strada negli ultimi 10 mesi e che hanno causato la morte di 32 pedoni su un totale di 69 decessi. Nella maggior parte dei casi, (187 episodi) i pirati sono risultati positivi ai test per droga e alcol.
La stampa
La strada sta diventando sempre più un pericolo per tutti. Gli incidenti sono all'ordine del giorno, anche quando non c'è la scusa dello "sballo del fine settimana", ma ciò non è di certo una motivazione valida per mettere in pericolo la vita di qualcun altro. In circolazione, ci sono molte persone che hanno conquistato la loro patente ma che spesso non dimostrano la giusta responsabilità nell'usarla. La sicurezza, a quanto pare, non è di primaria importanza sulla strada visto che per colpa di alcol e droga si incorre in molte disgrazie, che riescono anche a spezzare vite e famiglie. Il fatto sta sempre nel considerare i limiti, nel non superarli sapendosi regolare. Ognuno di noi deve essere cosciente dello stato del proprio corpo per poter essere nelle condizioni di stabilire quando è giusto addentrarsi in una strada o quando è meglio aspettare o chiedere aiuto a qualcuno, per la sola volontà e preoccupazione di non essere all'origine di un dramma. Non è possibile doversi sentire in pericolo anche quando ci si trova alla fermata dell'autobus, minacciando l'incolumità di gente innocente. Diventa naturale sentirsi così poco protetti.
1 commento:
una perfetta analisi. Cos'altro aggiungere se non: complimenti!
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